cartello eventi 2013

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VII EDIZIONE

la storia del borgo di Corpo di Cava



La costruzione del Villaggio del "Corpo Di Cava" fu voluta da S. Alferio Pappacarbone fondatore del monastero benedettino della SS. Trinità che già nel 1012 fece erigere uno ospizio per i poveri e i pellegrini unitamente ad alcune abitazioni pere meno abbienti. I primi abitanti del "Corpo" furono i contadini delle terre della Badia e gli addetti allo Ospizio. per volontà di San Pietro I III abate e nipote del fondatore sant'Alferio, si trasferirono a Corpo di Cava alcuni abitanti della vallata, tra cui i magistrati del territorio, i funzionari dell'amministrazione abbaziale e della piazza "de lo commercio" e quanti si trovavano impiegati alla badia. Verso il 1081 l'abate Pietro I trovando l'ospizio alferiano troppo angusto, ne aumento considerevolmente il fabbricato nel 1082 eresse un nuovo ospizio per i bisognosi e gli infermi, ubicandolo nella cappella della SS. Annunziata all' ingresso del paese.

Nel 1092 l'abate Pietro circondo il villaggio di antiche mura con tre porte o otto torrioni di difesa per difendere gli abitanti dagli attacchi di pirati e e di masnadieri.
Nello stesso anno,il 5 settembre, ricevette la visita di papa Urbano II che consacro la chiesa abbaziale della SS. Trinità.All'interno della rocca fortificata furono riuniti diversi rami dell' amministrazione e dei dipendenti della badia :il tribunale del monastero,ed il "Corpo" dei magistrati,giudici,notai,Di qui il nome della borgata che porta ancora oggi:"Corpo di Cava". Quivi l' abate Barone e Signore della città esercitò i suoi diritti temporali e spirituali.


Le forticazioni del Corpo di Cava, fatte realizzare dall'abate Pietro I, conobbero il degrado. Successivamente ricostruite dai militi regi, furuno abbattute da Manfredi Re di Napoli e Sicilia, figlio naturale di Federico II di Svevia, che nel 1265 durante la guerra tra Angioini e Svevi, aveva trovato rifugio nel borgo. In seguito alla tranquillità, di cui godettero le contrade meridionali d'Italia nei secoli XVI E XVIII, le mura rovinarono in parecchi punti mentre in altri si conservarono perfettamente.


All'ingresso del paese vi era la porta fortificata del paese maggiore del Corpo di Cava, con l' attiguo portone cilindrico, successivamente demolita. L'arco della porta era ornato in cima dello stemma municipale composto con quattro fasce vermiglie e e quattro d'argento con due pali d'oro e due vermigli, portante il giglio d' oro di Francia donato da Carlo VIII nel 1495 e le armi aragonesi concesse per privilegio da Ferdinando I nel 1485. Sul Torrione superstite e murato lo stemma coronato di Ferrante datato 1496, addossata vi è la calcara alimentata dalle rocce di Monte Crocella. Nel 1513 con la costituzione della diocesi voluta da Leone X , il Corpo di Cava che con la Badia costituiva un entità attigua ed inseparabile , fu escluso dalla precedente giurisdizione abbaziale.

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